L'attuale giustiziere dei giornalisti e manifestanti di Teheran, ha una storia nera nella violazione dei diritti dell'uomo. Saeed Mortazavi,
il pubblico ministro di Teheran dirige le repressioni in Teheran dal 13 Giugno. Ha emesso il mandato d'arresto per chiunque considerato un "sospetto" da parte dell Ministero dell'Intelligence e i PM. Prepara i processi, le specifiche accuse e dirige le interrogazioni. E' stato confermato che partecipa attivamente e direttamente alle interrogazioni.
il pubblico ministro di Teheran dirige le repressioni in Teheran dal 13 Giugno. Ha emesso il mandato d'arresto per chiunque considerato un "sospetto" da parte dell Ministero dell'Intelligence e i PM. Prepara i processi, le specifiche accuse e dirige le interrogazioni. E' stato confermato che partecipa attivamente e direttamente alle interrogazioni.
Saeed Mortazavi e' nato nel 1967 nella citta' di Meibod. Ha compiuto gli studi elementari e secondari a Meibod. E' diventato un membro di Basij per entrare nell'universita'. E' riuscito ad entrare nell'universita' di Azad di Taft senza nessun concorso soltanto uilizzando il titolo di Basiji. Nel 1986 ha iniziato lavoro come assistente al giudice e dopo un po' e diventato il presidente di giustizia della citta' di Shahr Babak. Ha velocemente realizzato che per uno come lui il miglior modo per crescere verso l'altro è di avvicinarsi all "Motalefeh Islamico" che era l'ente incaricato della gestione della giustizia. E' andato a Teheran e dal 1994 è stato assunto dal vice del giudice politico. Dopo un pò ha proseguito verso il filiale n. 9 della corte pubblica e poi è stato trasferito al filiale n. 34 del Complesso Giudiziaro per il pubblico impiego. Il suo ruolo da Giudice Mortazavi nasce all'inizio di periodo di riforma. Ha avuto un ruolo chiave nella oppressione della stampa. Era il capo del filiale n. 1410 della Corte della Stampa e questo lo ha reso famoso come il "giustiziere della stampa" attraverso la chiusura di centinaia di testate e l'arresto di decine dei giornalisti.
Il procuratore di Teheran da lezioni di giornalismo alla scuola dal 2004, nel suo nuovo ruolo ha continuato la repressine politica verso i giornalisti e la stampa. Mantiene detenuti giornalisti nelle celle di isolamento e gli processa dietro le porte chiuse. Due incaricati speciali dell'ONU, Amibi Ligabo and Loui Juane, hanno testimoniato sugli arresti arbitrari e le questioni legate all'opressione della stampa nel 2005. Precedentemente il rappresentante della commissione dei diritti umani dell'UNO, Moris Capitorn, aveva chiesto le autorità iraniane di rimuoverlo dai incarichi giudiziari.
Uno delle specialità dei metodi interrogativi di Saeed Mortazavi che viene ripetutamente da lui implementato è di sottoporre i prigionieri alla tortura psicologica e mentale e mettergli sotto pressione.
Saeed Mortazavi è uno dei principali responsabili dell'assassino di Zahra Kazemi, il fotografo iraniana-canadese nel 2003. Zahra Kazemi era arrestata il 23 Giungo 2003 quando scattava delle foto dai parenti dei prigionieri radunati davanti al carcere di Evin. Erà picchiata durante la detenzione ed è morta il 11 Luglio 2003 dai colpi ricevuti nell'ospedale di Gran Baqiyat. In Giugno, Lorance Canon, il ministro degli affari esteri canadese ha annunciato che "due ricercatori e indagatori hanno confermato che Saeed Mortazavi ha emesso l'ordine di detenzione per Zahra Kazemi che le ha portato ad essere torturata e assassinata". Saeed Mortazavi ha falsificato e manipolato la documentazione del governo in modo da nascondere il proprio ruolo in questo assassinio. Canada ha ripetutamente chiesto l'Iran di indagare sul caso di Zahra Kazemi seriamente.
Nel 2004 e in una storia nota come il "caso dei blogger" che era condotto da Saeed Mortazavi, i giornalisti e i blogger, Omid Memarian,Ruzbeh Mirebrahimi,Javad Gholam Tayamomi and Shahram Rafizadeh, dopo essere sottoposti a tortura e minaccie durante la detenzione hanno confessato a un'intervista falsa.
Shahram Rafizadeh uno dei difensori era un giornalista della testata Etemad che era detenuto all'isolamento and sotto condizioni gravi dal ottobre al dicembre 2004. Questo autore e poeta iraniano ha raccontato ai giornalisti senza frontiera del ruolo dei Mortazavi in tutte le fasi di detenzione, tortura e confessioni forzate. Ma c'erano 2 cose che lui ha fatto nel nostro caso. Prima: dopo il nostro rilascio ci ha chiamati 3 volte presso il suo ufficio e ci ha minacciato di farci ripetere tutte le confessioni forzate nella prigione davanti ai giornalisti o che ci avrebbe di nuovo arrestato e questa volta ci avrebbe dato 25 anni o ergastolo. Ha inoltre minacciato che se non avessimo confessato, avrebbe orchestrato un incidente stradale per i membri della nostra famiglia. Ci ha detto proprio cosi che la falsa confessione sarà il nostro processo e si dite quello che vi ho detto davanti ai giornalisti potete sperare nel perdono islamico da parte del sistema e tornare alla vita normale, altrimenti la vita normale vi sarà tolta. Secondo: ha voluto che lo aiutassimo a risolvere il suo problema personale con Zahra Kazemi e confessare che lei era venuta in Iran per uno dei riformisti in carico.
- Nel 19 Marzo,Omid Reza Mir Sayafi, il giovane blogger è morto nel carcere di Evin a causa di irresponsabilità del personale dei Evin. Era arrestato e incarcerato sull'ordine di Mortazavi. I giornalisti senza frontiera nella loro prima comunicazione hanno chiesto per un indagine da parte di una commissione indipendente sul caso di questo decesso.
- Oggi è molto chiaro come lui (Saeed Mortazavi) sta trattando il giornalisti nelle unità buie della sezione 209 del carcere di Evin.
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